Creare nei condomini servizi in comune

Alcuni sociologi e statistici hanno individuato un nuovo fenomeno: la condivisione di servizi nei condomini per abbattere i costi. Le famiglie che vivono in un condominio sarebbero 14 milioni e il fatturato dell’industria condominiale raggiungerebbe, tra spese ordinarie e straordinarie, i 135 miliardi l’anno. Il numero degli amministratori sarebbe salito a 500.000, molti dei quali però non ancora in regola con le normative dell’ultima riforma. Dopo la proroga di sei mesi per la contabilizzazione del calore (scadenza quindi al 30 giugno dopo le pressioni anche della Federproprietà) inserita nel decreto Milleproroghe non ci sono più scuse per mettersi in regole sulle valvole termostatiche, il cui costo tocca di media 75-100 euro a valvola. E’ stato osservato che le pratiche per la riqualificazione energetica si aggirerebbero intorno alle 330 mila unità mentre superano le 400 mila quelle relative al recupero edilizio. L’aggravarsi della crisi economica sta spingendo, specie nei quartieri popolari, a trovare nuove soluzioni tra vicini di casa. Da una indagine di Confabitare risulta che il 60 per cento degli abitanti di Milano sono interessati all’idea di un condominio condiviso, un format che ha trovato proseliti anche in altre Regioni.

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